Una sera, dopo un appuntamento, un ragazzo porta a casa la sua ragazza di 19 anni.
Dopo essersi dati il bacio della buonanotte sulla porta d’ingresso, il ragazzo inizia a sentirsi un po’ eccitato. Con aria sicura, si appoggia con la mano al muro e, sorridendo, le dice:
“Tesoro, mi faresti un pompino?”.
Lei, inorridita, risponde: “Sei pazzo? I miei genitori ci vedranno!”.
“Ma dai! Chi ci vedrà a quest’ora?”.
“Ma ti immagini se ci beccano?!?”.
“Ma dai! Non c’è nessuno in giro, stanno tutti dormendo!”.
“Non è possibile. È troppo rischioso!”.
“Oh ti prego, ti prego, ti amo così tanto!!!?”.
“No, no e no. Anch’io ti amo, ma non posso!”.
“Oh sì che puoi. Per favore?”
“No, no. Non posso proprio!”.
“Ti supplico…”.
All’improvviso, la luce del corridoio si accende e la sorella della ragazza si presenta in pigiama, con i capelli scompigliati, e con voce assonnata dice:
“Papà dice che dovresti andare avanti e fargli un pompino, oppure può farlo la mamma. O, se necessario, papà dice che può scendere lui stesso e farlo…
… ma per l’amor di Dio, digli di togliere la mano dal citofono!”.