Juan arriva al confine messicano in bicicletta. Ha due grandi borse sulle spalle.
La guardia lo ferma e gli chiede: “Cosa c’è nelle borse?”.
“Sabbia”, risponde Juan. La guardia dice: “Lo vedremo: scendi dalla bicicletta!”.
La guardia prende le borse e le fa a pezzi, le svuota e non ci trova altro che sabbia.
Trattiene Juan per una notte e fa analizzare la sabbia, per poi scoprire che nelle borse c’è solo sabbia pura.
La guardia rilascia Juan, mette la sabbia in nuovi sacchi, li mette sulle spalle dell’uomo e lo lascia passare il confine.
Il giorno dopo, accade la stessa cosa.
La guardia chiede: “Che cos’hai?”. “Sabbia”, risponde Juan. La guardia fa un esame accurato e scopre che i sacchi non contengono altro che sabbia.
Restituisce la sabbia a Juan e Juan attraversa il confine in bicicletta. Questa sequenza di eventi si ripete ogni giorno per un anno.
Alla fine, un giorno Juan non si presenta e la guardia lo incontra in una cantina in Messico.
“Ehi, amico”, dice la guardia, “so che stai contrabbandando qualcosa. Mi sta facendo impazzire. Non penso ad altro…
Non riesco a dormire. Detto tra noi, cosa stai contrabbandando?”. Juan sorseggia la sua birra e risponde: “Biciclette”.